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Lobačevskij, Nikolaj Ivanovič.

Matematico russo. Compiuti gli studi presso l'università di Kazan seguì i corsi di Bartels ottenendo nel 1811 il diploma di licenza su discussione di una tesi di meccanica celeste. All'ipotesi spaziale di Kant ne oppose un'altra in cui affermava la relatività della nostra nozione di spazio, fondandosi sulla verità scientifica ricavata dall'esperienza piuttosto che sulla meditazione metafisica. "I primi dati", scriveva nei Nuovi principi di geometria "saranno indubbiamente i concetti da noi acquisiti dalla natura per mezzo dei sensi; la ragione può e deve ridurli al più piccolo numero possibile in quanto serviranno in seguito da solide basi alla scienza". In conformità con le premesse, egli enunciò l'assioma: per un punto si possono tracciare più parallele a una retta data; poi, pur conservando gli altri assiomi principali dell'antica geometria, L. ne trasse una serie di conclusioni logiche e concatenate costituenti la geometria non euclidea. Tali nuovi punti di vista (di cui il matematico russo non ebbe la soddisfazione di assistere al trionfo) furono diffusi e acquisiti in tutta Europa (Makar'ev 1793 - Kazan' 1856).